La multinazionale
WeBuild si prende tutta la Sicilia: il Ponte sullo Stretto, le ferrovie e i dissalatori. Quando la politica si inchina al privato

L’Autonomia regionale è ormai definitivamente superata. Qualcuno si potrebbe chiedere perché. Il gruppo WeBuild presieduto da Salini ha proposto di realizzare, tramite un Partenariato pubblico privato, i dissalatori per dare l’acqua ai siciliani.
Ricapitoliamo, WeBuild costruirà, forse, il Ponte, sta facendo le ferrovie, e ora si occuperà dell’acqua dei siciliani. In pratica, ha subappaltato quasi completamente la regione più grande, per estensione e per storia, d’Italia. Potrebbe a questo punto occuparsi dei nosocomi siciliani e magari dei cimiteri, portando, come in Svezia, i siculi dalla culla alla tomba. E i termovalorizzatori non li potrebbe fare lui? E magari, visto che è competente, farsi carico anche dei 14.000 km di strade provinciali portati al dissesto da incuria e assenza di manutenzione. Che il privato sostituisca il pubblico è una disgrazia? Assolutamente no, se il pubblico è palesemente inefficiente e inefficace.
Ma a questo punto il pubblico, le istituzioni regionali, a che servono? A parte prendere gli emolumenti parametrati al Senato, i più alti di tutte le regioni. Non potremmo dare a Pietro Salini tutte le cariche ed affidargli l’intero governo dell’isola? Dargli pure i precari e i dipendenti della Regione e degli Enti locali, delle partecipate? Oppure tutti i dipendenti pubblici, seppur sostituiti nelle funzioni da WeBuild, rimarranno a carico dei contribuenti? La domanda da porsi è: ma Salini quanto ci costa? È la Sicilia che ha bisogno di lui o lui della Sicilia? Il vero problema non è il privato, anche se in Italia, rispetto ad altri Paesi, è trattato in pubblico come Mammona, lo sterco del diavolo, e poi blandito nelle segrete stanze; ma l’assenza di concorrenza. In Sicilia, e non solo, sembra che ci sia solo WeBuild.
Nessuna alternativa, gli altri sono stati ammazzati o impoveriti da tempo, pertanto si potrebbe configurare praticamente un monopolio.
Cosa porta questo? Per esempio che il sig. Salini ha interrotto l’esercizio del trasporto ferroviario tra Palermo e Catania, dove sta realizzando il raddoppio della linea, nonostante nell’appalto si prevedeva la continuità dello stesso. Se uno solo ha tante cose, tanto spazio, tanto potere economico in una singola regione, la politica a chi si inchinerà? Chi verrà eletto senza l’approvazione o l’indicazione del Potente? Tanto al Re di Sicilia cosa gli possono dire? Se lui incrocia le braccia possiamo rimanere a piedi o prendere i ciucci. Che, guarda caso, è il nome del presidente della Società Ponte sullo Stretto. Che ovviamente costruirà Salini. Così è (se vi pare) nella terra di Pirandello. Uno, nessuno, centomila Salini. Pietro I, dopo tanti viceré, primo Re siculo.
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