Il caso Garlasco
Omicidio Chiara Poggi, legale Sempio: “Sono preoccupato, nessuno mi ha chiamato per le nuove impronte digitali, mi sono messo le mani nei capelli”

Le nuove indagini della procura di Pavia sull’omicidio di Chiara Poggi (per cui è stato condannato a 16 anni Alberto Stasi dopo due assoluzioni in Appello), la posizione di Andrea Sempio, l’impronta numero 33 trovata nel seminterrato della villetta di Garlasco, le ricerche dopo 18 anni nel canale e l’attenzione mediatica che spesso confonde la cronaca con il gossip. La nuova inchiesta sul delitto “è basata sul niente” taglia corto Massimo Lovati, avvocato di Sempio, presente oggi in tribunale a Benevento per seguire un suo assistito.
Lovati: “Sono preoccupato, Sempio chiamato senza dirmi niente”
Intervistato da Anteprima24.it, Lovati commenta le recenti iniziative della Procura e si dice “preoccupato” perché si tratta di “una inchiesta insidiosa” a causa della “linea ondivaga della procura di Pavia” e di “un capo di imputazione contraddittorio da impedire qualsiasi tipo di difesa”.
Il legale ha poi criticato il coinvolgimento di Sempio in questa nuova indagine: “E’ stato identificato il 3 marzo quando sono state prese le impronte digitale, poi incredibilmente il 16 di aprile, nell’ambito dell’incidente probatorio del giorno prima, è stato chiamato telefonicamente il 16 aprile per rifare le impronte digitali senza che io venissi informato. Io mi sono messo le mani nei capelli ma ormai la frittata era fatta”.
Nonostante il coinvolgimento, e soprattutto la gogna mediatica, nelle ultime settimane anche di altre persone (a partire dalle gemelle Cappa, dal fratello di Chiara, Marco Poggi e da altri due amici), ad oggi “l’unico indagato è il mio assistito”. Quanto alle contromosse da attuare nelle prossime settimane, Lovati ha annunciato l’intenzione di nominare consulenti di parte, a partire da esperti dattiloscopici per contrastare le conclusioni dei consulenti della Procura.
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