Politica
Enti locali, Lucciarini De Vincenzi (ALI): “Necessari più investimenti pubblici. Non si torni indietro sulla sfida della sostenibilità e del cambiamento climatico”
Parla il Segretario Nazionale di ALI – Autonomie Locali Italiane, a margine delle Assemblee Regionali del Piemonte e della Toscana.

Le dinamiche globali stanno vivendo una fase di grande incertezza alla luce dei grandi cambiamenti e stravolgimenti che gli ultimi mesi hanno portato. Un quadro complesso che, inevitabilmente, impatta sulle vite dei cittadini e sulla gestione degli Enti Locali. Una sfida complessa, dunque, per gli amministratori locali, i primi a recepire le istanze dei territori. Ce ne parla Valerio Lucciarini De Vincenzi, Segretario Nazionale di ALI – Autonomie Locali Italiane, impegnato in questi giorni nel doppio appuntamento della Assemblea Regionale del Piemonte e della Toscana un appuntamento che vede confrontarsi decine di amministratori locali sui temi di più stringente attualità. “Politiche sociali più forti, che non lascino indietro nessuno”, chiede Lucciarini, sottolineando che l’ambito in cui gli amministratori aderenti ad ALI si muovono è quello progressista e riformista.
Quali le conseguenze, sui territori, di uno scenario internazionale così complesso?
A partire dalla rielezione di Donald Trump negli Stati Uniti e le vicende complesse in Europa, si veda ad esempio il complesso passaggio elettorale in Germania, con il proseguimento dello scontro in Ucraina e a Gaza il sistema economico internazionale sta attraversando una fase caotica camminando sul filo un giorno di una prospettiva di pace a Kiev e un giorno di un acuirsi del conflitto. Stesso succede anche a Gaza. A tutto questo si aggiunge un cambio di paradigma che è rappresentato dallo scontro costante che negli ultimi tre mesi abbiamo visto sul tema del commercio e dei dazi. Dazi minacciati, dazi imposti, dazi ritirati. Una strategia, quella della nuova amministrazione Trump, che crea una spaccatura in tante relazioni con altri Paesi, ma soprattutto con gli storici alleati lo stiamo vivendo come Unione Europea, ma lo sta vivendo anche il Canada. Questa incertezza ha effetti concreti sulle vite dei nostri territori. Le aziende rimandano gli investimenti, i posti di lavoro diventano più incerti, si alzano i prezzi, le famiglie più povere vanno in difficoltà. Tutti problemi a cui le autonomie locali sono chiamate a rispondere e verso cui sono in prima fila. Se aumentano i livelli di povertà sono i servizi sociali dei comuni a dover rispondere, se si aprono crisi occupazionali il primo ente che si attiva è la regione che deve aprire tavoli sempre più complicati con attori multinazionali pronti a spostare gli investimenti.
Può il Governo centrale intervenire, ad esempio attraverso la Legge di Bilancio, venendo incontro alle istanze delle amministrazioni locali?
In questo quadro dal quale emerge tutta la grande difficoltà, le misure dell’attuale governo e l’attuale legge di bilancio hanno ulteriormente aumentato il grado di difficoltà in cui si devono muovere le autonomie locali.
Dico solo un paio di dati: la Legge di Bilancio 2025 impone agli enti territoriali un contributo alla finanza pubblica di 7,78 miliardi di euro nel periodo 2025-2029, praticamente azzerando gli investimenti locale fino al 2034. Tra i tagli più gravi spiccano quelli al fondo per le piccole opere comunali, alle risorse per la rigenerazione urbana e al “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”. Non solo: a partire dal 2029, i fondi per investimenti a favore dei Comuni subiranno una riduzione annua di 2,1 miliardi di euro fino al 2034, decretando una vera e propria desertificazione delle possibilità di sviluppo locale.
Dal punto di vista delle opere infrastrutturali, quali le sfide che attendono gli Enti locali, anche nell’ottica della mancata proroga del PNRR?
Anche i fondi destinati alla sicurezza delle infrastrutture non sono stati risparmiati. Il fondo per la progettazione per la messa in sicurezza degli edifici pubblici verrà ridotto di 29,9 milioni nel 2025, mentre il fondo per le infrastrutture strategiche subirà un taglio complessivo di oltre 372 milioni entro il 2032. Un altro colpo arriva al fondo per la manutenzione delle opere nei comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, che sarà ridotto di 5 milioni all’anno a partire dal 2025. Questi numeri non lasciano spazio a interpretazioni: quando finirà la spinta del PNRR, il futuro degli investimenti pubblici locali è fortemente a rischio. Su questo faccio solo due considerazioni. La prima riguarda il PNRR, il quale dobbiamo ricordare è stato il principale motore dei cambiamenti del nostro Paese. Se oggi nelle nostre città e nei nostri territori vediamo dei cambiamenti fattivi pratici è grazie a questo cambio di prospettive e innovazione. La seconda considerazione riguarda invece il post PNRR e il ruolo che le autonomie hanno avuto in questo. I comuni sono stati insieme alle imprese partecipate i più importanti centri di spesa di questo piano epocale. I comuni italiani sono stati assegnatari di circa 37,5 miliardi di euro nell’ambito del PNRR. Al 30 ottobre 2024, le gare bandite ammontano a circa 34,3 miliardi di euro, con aggiudicazioni per 20,9 miliardi, pari al 60% delle risorse disponibili, un dato di spesa molto maggiore rispetto ai tanti altri centri di spesa. La domanda che ci poniamo è però cosa succederà e vogliamo porci con spirito costruttivo a tutte queste infrastrutture o innovazioni che gli enti locali hanno costruito. Se viene tagliata la spesa corrente, il rischio è che tutto queste rimarranno cattedrali nel deserto, che i comuni dovranno ancora più stringere la cinghia per farli andare avanti.
Quali le prospettive di sviluppo, dunque, per i nostri territori e i loro amministratori?
Questa è la situazione complessa che ci troviamo ad affrontare e credo che sia necessario mettere al centro gli attori locali, gli enti territoriali per rilanciare le sfide che abbiamo davanti. In tutto questo contesto di incertezza, ALI può svolgere un ruolo fondamentale, intanto per la nostra posizione che è innanzitutto sempre e comunque al fianco degli amministratori. Noi lo sappiamo bene, perché siamo stati amministratori, quanto è complesso e faticoso il lavoro del sindaco e quanto è difficile vivere la quotidianità, ma dovendosi sempre proiettare nel futuro e misurandosi costantemente con i cittadini, con il consenso. E come ALI lo facciamo in un ambito che è quello progressista e che nel quale sappiamo bene dove stare. Sappiamo che sono necessari maggiori investimenti, sappiamo che non si può tornare indietro sulla sfida della sostenibilità e del cambiamento climatico, sappiamo che dobbiamo combattere per politiche sociali più forti, che non lascino indietro nessuno.
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