Politica
Elezioni, Salis e Barattoni le scommesse vincenti di Pd e 5 Stelle. Il centrodestra esce a testa bassa

Una boccata d’aria per il centrosinistra, una speranza per i riformisti. Mentre a livello nazionale resta profondo il divario rispetto alla maggioranza, nei Comuni arrivano buone notizie per Elly Schlein&Co. A Genova e Ravenna c’è la vittoria secca, mentre a Taranto servirà un secondo turno di votazioni (in cui però partono favoriti). A Matera, invece, la scommessa dell’asse riformista ha dato i suoi frutti: Roberto Cifarelli incassa il 42%, ma dovrà confermare il vantaggio tra due settimane. La tornata rimarca che le elezioni amministrative sono una spina nel fianco per il centrodestra, che continua a dividersi e a commettere errori nella scelta dei candidati. Oro colato per le opposizioni, che possono sventolare la bandiera e gridare alla fragilità del governo. Ma sarebbe ingenuo pensare che la luna di miele tra FdI-FI-Lega e gli italiani sia finita. Anche perché domenica 8 e lunedì 9 giugno ci saranno i ballottaggi da vincere, e soprattutto si terranno i cinque referendum (che potrebbero schiantarsi contro l’astensionismo). Al Nazareno dovrebbero saperlo: vietato adagiarsi.
Elezioni Genova
Il dato di Genova non lascia spazio a libere interpretazioni: Silvia Salis si impone con il 51,7% (nel momento in cui andiamo in stampa) e così il centrosinistra si riprende la Regione dopo quasi 10 anni. Ottimo risultato per il Partito democratico (29,2%). Male il Movimento 5 Stelle, impalato al 5,2%. «Sicuramente unità e cambiamento sono stati elementi fondanti. Un cambiamento era auspicato e la città lo chiedeva. Mi sento felice e soddisfatta, orgogliosa della gara che abbiamo fatto che, come responsabilità per la cittadinanza, è stata al livello che mi aspettavo. La politica deve imparare a usare un linguaggio migliore ed essere di esempio», sono state le prime parole di Salis. Che in serata ha sentito la segretaria dem Schlein: «Mi ha detto che era felice. Quando ci si unisce non c’è paragone».
Tutt’altra storia per il centrodestra, che fin da subito aveva accusato Salis di essere stata catapultata da Elly e dai vertici di Roma. Osservazione lecita, ma il loro candidato Pietro Piciocchi non è andato oltre il 44%. E pensare che la coalizione si era tanto spesa nel solco del «modello Bucci», ma la carta Piciocchi non ha convinto gli elettori.
Elezioni Ravenna
Risultato ancora più schiacciante a Ravenna, dove Alessandro Barattoni (sostenuto da Pd, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra e da alcune liste civiche) si afferma con il 58,4%. Il Partito democratico porta a casa circa il 40% delle preferenze, mentre i 5S crollano al 4,4%. Qui il centrodestra si è spaccato e ha affrontato il voto senza trovare l’unità: FdI e FI hanno sostenuto Nicola Grandi (24,9%), mentre la Lega ha tentato la corsa in solitaria con Alvaro Ancisi (6,5%).
Elezioni Matera
Importante l’esito maturato a Matera, dove il caos nel centrosinistra ha steso il tappeto all’area moderata. Qui i riformisti hanno fatto fronte comune, sperimentando un inedito laboratorio all’insegna della compattezza. Senza divisioni, senza personalismi, senza egoismi: tutti insieme, Azione, +Europa, socialisti, Volt e altre liste civiche moderate. La quarta proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai attribuisce il 42,1% a Cifarelli, un numero che dimostra come l’esperimento sia riuscito. Anche se la vittoria al primo turno dovrà essere certificata tra due settimane, quando l’asse centrista dovrà battere il candidato sindaco del centrodestra Antonio Nicoletti (38%). Niente da fare per Domenico Bennardi del M5S (8%), che ha smentito l’ipotesi di un appoggio ufficiale a Cifarelli: «Non appoggeremo nessuno e non faremo apparentamenti. Lasceremo libero arbitrio ai nostri elettori».
Elezioni Taranto
A Taranto – sempre secondo la quarta proiezione – sarà una sfida all’ultimo voto tra Pietro Bitetti (36,7%) e Francesco Tacente (26,3%). Il primo, uomo del centrosinistra, può contare sul fronte formato da Pd, Avs, Libdem (all’esordio) con Azione, Demos, Dc e tre liste civiche. Anche qui il centrodestra è andato in ordine sparso: Luca Lazzaro era sostenuto da FdI, FI, Noi Moderati e Pli (20,8%), mentre la Lega (con il simbolo di Prima Taranto) ha preferito appoggiare il civico Tacente con Udc, socialisti e altre civiche. Annagrazia Angolano, candidata del Movimento 5 Stelle e della lista Angolano sindaca, è all’11,1%.
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