Il caso della trasmissione di La7
Caso Giletti, salta lo speciale La7 con Mentana: “Certe vicende non si possono risolvere in tv”

È saltato lo speciale di Enrico Mentana sul caso di Massimo Giletti che doveva andare in onda domenica sera su La7. Giletti ha rifiutato l’invito alla puntata che avrebbe trattato la chiusura della sua trasmissione Non è l’Arena. A farlo sapere lo stesso direttore del TgLa7, tramite i suoi social. “Massimo Giletti mi ha appena inviato un breve messaggio video all’uscita dalla procura di Firenze. Lo potete vedere sul sito e sui social del Tgla7. È ovvio che di fronte alle argomentazioni che potete sentire non si può che raccogliere la richiesta di Giletti di rinviare la trasmissione di domenica prossima”.
Non è l’Arena è stato sospeso la settimana scorsa senza una motivazione ufficiale. “La7 ha deciso di sospendere la produzione del programma Non è l’Arena che da domenica prossima non sarà in onda. La7 ringrazia Massimo Giletti per il lavoro svolto in questi sei anni con passione e dedizione”. Da subito c’era stato stretto riserbo sulle motivazioni. Si era parlato anche di un possibile passaggio in Rai del giornalista e conduttore. Successivamente i giornali si erano concentrati sulle partecipazioni di Salvatore Baiardo. I magistrati stanno indagando sui pagamenti effettuati dalla trasmissione a Baiardo, che negli anni Novanta aveva scontato quattro anni di carcere per favoreggiamento e riciclaggio di denaro in favore dei fratelli Graviano.
Baiardo in una puntata aveva alluso alla possibilità che il boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro venisse arrestato in una sorta di accordo con lo Stato. “Magari chi lo sa, che arriva un regalino. Che magari, presumiamo, che un Matteo Messina Denaro sia molto malato e faccia una trattativa per consegnarsi lui stesso per fare un arresto clamoroso. E così arrestando lui magari esce qualcuno che ha l’ergastolo ostativo senza che ci sia clamore. Sarebbe un fiore all’occhiello per il governo, un bel regalino”. La puntata era andata in onda in giorni in cui era all’ordine del giorno la questione dell’ergastolo ostativo, la pena prevista per alcuni reati di particolare gravità che impedisce ai condannati che non collaborano con la giustizia di accedere a misure alternative alla detenzione e che la Corte Costituzionale aveva ritenuto incostituzionale. Il decreto legge approvato dal governo Meloni non aveva abolito la pena, la modifica approvata dal parlamento aveva previsto che dai benefici venissero comunque esclusi i detenuti in regime di 41-bis.
A gennaio il latitante è stato catturato nei pressi di una clinica a Palermo e Baiardo era stato più volte invitato in trasmissione, al quotidiano Domani aveva confermato i pagamenti per le sue partecipazioni. “Mi hanno pagato alcuni gettoni di presenza, ma tutto è stato fatturato, è tutto regolare, nessun pagamento è avvenuto in nero. I miei rapporti con Giletti si sono incrinati per altre questioni”. Dopo la sospensione della trasmissione aveva detto di esser stato interrogato e ha annunciato altre dichiarazioni in un suo libro che sarà pubblicato prossimamente. L’indagine della Dia sarebbe in corso almeno da dicembre scorso. Il conduttore aveva smentito perquisizioni della Dia a casa sua.
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Oggi Giletti è stato sentito dalla Procura di Firenze, ha commentato così la sua posizione nel video diffuso: “Ci sono vicende che non si possono risolvere in uno studio televisivo. Sono appena uscito dalla Procura di Firenze e questo vi fa capire la situazione complessa, difficile e delicata che stiamo vivendo. Per questo, pur dicendo davvero grazie ad Enrico Mentana, non mi è possibile partecipare allo speciale previsto per domenica su La7”. Prima, nella sua trasmissione su RTL 102.5, aveva detto che “vorrei dire tante cose, e verrà il giorno in cui potrò dirle. Ho tanto rispetto per i magistrati, data la situazione delicata. L’importante è avere la coscienza a posto, poi la verità verrà fuori. Ho un contratto che mi vincola all’azienda in cui ho lavorato per sei anni, e per rispetto a questo contratto non posso parlare senza autorizzazione e chiarire in modo serio”.
“Devo dire grazie alle centinaia di persone che continuano a mandarmi messaggi di sostegno, non per me ma per tutto il gruppo di lavoro. Nel nostro Paese non è facile fare un certo tipo di televisione, che va a disturbare chi sta nei palazzi, ma bisogna avere il coraggio di farla. Quando c’è una situazione delicata, abbiamo il dovere doppio di andare nelle sedi corrette, io l’ho fatto, il resto sono chiacchiere. Ci sono intercettazioni terribili, dove qualcuno di importante dice ‘Va chiuso Giletti’. L’ho letto su La Repubblica, Marcello Dell’Utri. Sono intercettazioni che fanno capire quanto quel lavoro era importante. Ma noi non molliamo e continueremo a farlo. Lo devo alle persone che ci hanno seguito ma per rispetto dell’azienda per cui ho lavorato non posso dire altro, se non ringraziarla per ciò che mi ha fatto fare in questi ultimi anni”.
Si è scritto anche di una “foto dei misteri”, com’è stata definita dai giornali, delle stragi mafiose di inizio anni Novanta che avrebbe incrinato i rapporti tra Giletti e Baiardo. L’esistenza della foto è un giallo, non è stata comprovata. A Giletti era stata rafforzata inoltre la scorta dopo le minacce ricevute negli scorsi mesi. Enrico Mentana ha spiegato, sempre in commento al video: “Nel colloquio immediatamente successivo all’invio del video si è convenuto di riprovarci appena le ulteriori indagini che si sono aperte potranno consentire una testimonianza televisiva adeguata per lo scopo della trasmissione”.
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