Ha Stato Israele
Aiuti umanitari rubati a Gaza, La Stampa s’infuria con chi dà la colpa ad Hamas
Chi ferma i camion a Gaza? Non è detto che siano i terroristi. La fonte di Mannocchi è sacra: un operatore che resta anonimo

Il record giornaliero è stato fatto il 16 novembre dell’anno scorso, quando bande armate assaltavano un convoglio di 109 camion di aiuti umanitari, sequestrandone 97. Chi fossero quegli uomini armati era un vero e proprio mistero, come spiegò in una strepitosa conferenza stampa un portavoce dell’Onu, Stéphane Dujarric. Ai giornalisti che gli domandavano se l’Organizzazione avesse informazioni su chi fossero i predoni, infatti, Dujarric rispondeva: “No”. Stessa risposta circa l’intenzione dell’Onu di svolgere indagini per scoprirlo: “No”.
Prima di quel record e dopo, con regolarità, gli aiuti umanitari entravano a Gaza e finivano nelle mani di gente che se ne appropriava un po’ per tenerseli e un po’ per rivenderli a strozzo alla popolazione. Ma, appunto, rimaneva purtroppo misteriosa l’identità degli assalitori. Le ipotesi più accreditate – per quanto non documentate fino in fondo – parlano di agenti della Spectre, di commandos marziani o di organizzazioni massoniche. Una sola ipotesi è da sempre stata esclusa dalla comunità degli esperti in materia: e cioè che potesse trattarsi di terroristi palestinesi, Hamas o altro.
Fa un’efficace ricognizione dell’argomento, su La Stampa di ieri, un articolo firmato da Francesca Mannocchi (la stessa che l’altro giorno descriveva l’azione dei droni quadricotteri dotati di un software sionista il quale, in base ai mutevoli intendimenti sicari, comanda il fuoco alla pancia o alla testa dei civili). Ebbene, nel suo pezzo, l’articolista del prestigioso quotidiano piemontese dà conto innanzitutto dell’assurda, e verosimilmente infamante, dichiarazione del ministro israeliano Itamar Ben-Gvir, che “ha accusato Hamas di assaltare gli aiuti e controllare il cibo della Striscia di Gaza”. Un’accusa, appunto, a dir poco stralunata e, comunque, oggettivamente lesiva del buon nome dell’organizzazione palestinese.
La verità, come spiega Francesca Mannocchi, è che “non si può stabilire che chi ferma un camion appartenga a Hamas o sia stato istruito da Hamas per farlo”. Una verità, questa, rivelata a Mannocchi da una fonte di inoppugnabile affidabilità, vale a dire “un operatore umanitario, palestinese di Gaza, che lavora con una agenzia delle Nazioni Unite e chiede di parlare in forma anonima”. Ma non è davvero l’unica fonte dell’illustre articolista. Lei si avvale anche, infatti, delle testimonianze che rendono “i giornalisti palestinesi a Gaza”, secondo i quali “gli uomini armati sono guardie di sicurezza che le famiglie e le tribù mandano a proteggere i camion”.
Altro che predoni, altro che terroristi, altro che criminali. È Security, mandata lì per tenere a bada i rettiliani e le squadracce di Alfa Centauri che assaltano i camion.
© Riproduzione riservata